Un proprietario su 4 vorrebbe una seconda casa all’estero
Il sondaggio di Knight Frank è condotto in 44 Paesi. Tra le preferenze dei britannici, l’Italia è nona
Tra le tante inaspettate conseguenze del Covid-19 c’è anche il desiderio di cambiare aria. E casa. Una seconda abitazione, preferibilmente spaziosa e con giardino, è diventata un sogno per molti. Meglio se all’estero, come residenza alternativa in caso la situazione in patria peggiori. Una persona su quattro nel mondo si dichiara più disposta a comprare una seconda casa nei prossimi dodici mesi a causa della pandemia, secondo il Global Buyer Survey appena pubblicato da Knight Frank. Il sondaggio, condotto in 44 Paesi, rivela che per i potenziali acquirenti l’accesso a un sistema sanitario di alto livello è una determinante chiave nella scelta del luogo dove acquistare un immobile.«La crisi ha fondamentalmente cambiato il modo in cui viviamo le nostre vite e la casa è diventata il centro nel quale lavoriamo, studiamo, facciamo esercizio fisico, socializziamo e ci rilassiamo – spiega Kate Everett-Allen, responsabile della ricerca internazionale di Knight Frank –. Dato che la gente ha avuto tempo di riflettere sul modo in cui vivono e utilizzano lo spazio, è inevitabile che dopo il lockdown questi cambiamenti avranno ripercussioni sui mercati immobiliari in tutto il mondo». Alcune tendenze evidenziate dal sondaggio sono note, come il desiderio di avere più spazio e l’importanza crescente di avere un ufficio in casa e un buon collegamento internet. Altre invece sono più inaspettate, come l’attenzione al sistema sanitario e al modo in cui il Paese ha gestito l’epidemia, che secondo Knight Frank nei prossimi mesi dovrebbe favorire i mercati della Germania, dell’Austria e della Grecia.
Condividi l'articolo