Casa, si riscopre la provincia dai borghi alle mete di vacanza
Dallo scorso Lockdown molti italiani hanno scelto in realtà più confortevoli e a misura d'uomo avvicinandosi alla natura.
Nelle città la corsa allo spostamento fuori dal centro e alla ricerca di spazi e ambienti più grandi e confortevoli
La caccia è iniziata lo scorso lockdown, quando imprigionati in case non sempre confortevoli molti hanno navigato sui siti immobiliari per esaminare le offerte, una ricerca che per alcuni si è tradotta in rogiti, come dimostrano i dati dell’agenzia delle Entrate relativi al quarto trimestre 2020 con compravendite di case in aumento dell’8,8% sul 2019. E le vendite salgono soprattutto nei comuni non capoluogo rispetto ai centri più grandi.
Secondo Scenari Immobiliari nel corso di questi mesi le famiglie che hanno deciso di spostarsi fuori città, utilizzando la propria seconda casa, affittandone una o effettuando un acquisto, sono quasi mezzo milione. Per l’anno prossimo si prevede un ulteriore aumento. Su questo trend viaggia la riscoperta dei laghi, dove i milanesi stanno acquistando case da raggiungere in meno di un’ora di auto. Da segnalare anche il successo del bando dell’Emilia-Romagna per incentivare il trasferimento nei borghi dell’Appennino. Oltre 2.300 richieste, al di là di qualsiasi aspettativa.
L’interesse per i centri minori aumenta
«C’è interesse per i centri minori - dice Alessandro Ghisolfi, capo ufficio studi Abitare.Co. -.. I dati del Piemonte, sulla provincia di Alessandria e Biella, si spiegano con la richiesta di acquisti dalle grandi città. In molte zone d’Italia lo spostamento di domanda sui piccoli comuni è stata indotto dalla scelta di vivere in una dimensione diversa». Arriva quindi una domanda nuova nelle città di medie dimensioni come Mantova, Siena, Lecco o Pavia, dove nel 2020 le compravendite sono salite. Il virus ha rallentato i cambi di residenza nelle città metropolitane, dove le iscrizioni anagrafiche sono crollate in media del 23%.
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